In Italia In Italia Jessica Bordoni

A Bari il vaglio dei 341 vini ammessi al 1º Concorso nazionale dei Rosati d’Italia

A Bari il vaglio dei 341 vini ammessi al 1º Concorso nazionale dei Rosati d’Italia

Grande adesione alla prima edizione del Concorso Enologico Nazionale Vini Rosati d’Italia organizzato dalla Regione Puglia in collaborazione con l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani. Lo scorso 20 e 21 aprile otto commissioni di giuria composte da 40 giornalisti di settore ed enologi si sono riunite all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci a Bari per valutare i 341 campioni ammessi alla competizione. Le etichette provengono da 18 regioni dello Stivale  – restano fuori solo la Valle d’Aosta e la Liguria, dove la produzione di rosé è piuttosto limitata – per un totale di 288 Cantine partecipanti. La cerimonia di premiazione si terrà a Otranto (Lecce) il prossimo 5 maggio.

Da sinistra, i quattro relatori: il direttore di Assoenologi Giuseppe Martelli, l'assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il giornalista Rai Puccio Corona

LA CONFERENZA STAMPA CON NICHI VENDOLA – L’apertura dei lavori delle commissioni è stata preceduta, intorno alle ore 12 di venerdì 20 aprile, da una conferenza stampa di presentazione a cui hanno preso parte il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno e il direttore di Assoenologi Giuseppe Martelli. Moderatore dell’incontro, il giornalista Rai Puccio Corona. «La risposta al concorso è andata al di là di ogni più rosea previsione», ha spiegato l’assessore Dario Stefàno, «con quasi 350 bottiglie in gara che coprono la produzione di tutto il territorio nazionale. Indipendentemente da quali aziende e quali etichette risulteranno vincitrici, il vino rosato italiano ha comunque vinto. I numeri di adesione sono stati premianti, segno che questa è la strada giusta da percorrere per portare finalmente al centro una tipologia troppo a lungo ingiustamente dimenticata, e che invece va da tutelata e promossa con energia in quanto traccia identitaria e tradizione produttiva iscritta nel dna del nostro Paese. Poi la parola è passata al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che ha scelto di alzarsi in piedi per poter guardare in faccia tutto il pubblico e rivolgerglisi direttamente. «Questa è la storia di una battaglia vinta. Anzi di molte battaglie vinte. Il rosato, che è sempre stato considerato figlio di un Bacco minore, in passato ha rischiato di venire normato a livello comunitario come un vino di mescolanza. Ma abbiamo combattuto perché questo non avvenisse – sarebbe stato un danno gravissimo per le aziende – e ce l’abbiamo fatta. Ora bisogna riscattare l’onore del rosé, raccontare la sua personalità e il suo percorso complesso di vinificazione. Questo concorso è stato fortemente voluto per esibire le peculiarità di questo nostro prodotto. E non abbiamo voluto chiuderci a livello regionale, sebbene la Puglia sia la maggiore produttrice. La sfida dei prodotti di qualità deve essere globale, nazionale. Tuttavia lasciatemi spendere qualche parola sulla regione Puglia. E ancora una volta si tratta di una battaglia vinta. È quella del vino pugliese: grazie a una politica degli investimenti e alla competenza dei nostri produttori, è finalmente terminata l’epoca del vino da taglio e dei semilavorati e oggi siamo di fronte a una grande enologia».

LE SELEZIONI, LA GIURIA, LE CATEGORIE – Durante la conferenza stampa Giuseppe Martelli, presidente del Comitato Nazionale Vini e direttore generale di Assoenologi, che ha curato la gestione tecnica della competizione, ha illustrato le modalità di selezione dei vini ammessi, la successiva fase di anonimizzazione e la valutazione secondo il metodo Union Internationale des Oenologues. «Le commissioni sono in tutto otto, formate per sorteggio dal notaio e composte ognuna da un giornalista e da quattro enologi. Ogni vino in concorso viene valutato da due diverse commissioni e il punteggio finale è costituito dalla media aritmetica dei singoli giudizi numerici previa eliminazione del punteggio più alto e più basso raggiunto. Le categorie sono sei: vini tranquilli rosati a denominazione di origine (Dop), vini tranquilli rosati a indicazione geografica (Igp), vini frizzanti rosati a denominazione di origine, vini frizzanti rosati a indicazione geografica, vini spumanti rosati a denominazione di origine e vini spumanti di qualità rosati. Per ogni categoria sono previsti tre vincitori, premiati rispettivamente con le medaglie d’oro, argento e bronzo. A tutte le etichette con un punteggio minimo di 80 centesimi è consegnato un diploma di merito».

I PRIMI DATI A DISPOSIZIONE – Nel corso delle analisi di valutazione, suddivise in tre sessioni per una media di 28 vini ciascuna, sono stati testati 341 vini: 112 nel pomeriggio di venerdì 20 aprile e 229 nella giornata del 21. Ogni giurato ha degustato complessivamentedi 86 vini. Le schede di valutazione sono state in tutto 3.410, per un totale di 48.340 giudizi parziali. Le seconde bottiglie richieste ammontano a 29, ovvero al 4,3% del totale. Imponente anche il numero di bicchieri utilizzati: 3.600. Per conoscere i nomi dei vincitori l’appuntamento è a Otranto il prossimo 5 maggio.

 

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© Riproduzione riservata - 23/04/2012

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